lunedì 29 luglio 2013

La parabola di Mr. Market



L’intestazione del blog è presa da un eccellente libro di James Grant (intitolato appunto “Mr. Market miscalculates”), che a sua volta fa riferimento ad uno dei principali insegnamenti di Benjamin Graham, ovvero la parabola di Mr. Market riportata nel capitolo 8 del suo libro “The Intelligent Investor”.


Immaginate di possedere parte di un’attività privata e di avere come partner Mr. Market, un tipo che ha una caratteristica particolare: ogni giorno si sveglia e vi dice quanto pensa che l’azienda valga, offrendosi o di acquistare la vostra parte o di vendervi la sua a quel prezzo. A volte la sua idea di valore è ragionevole e giustificata dalle prospettive del business. Ma spesso Mr. Market si lascia prendere dall’euforia o dal panico, e vi propone una valutazione che non ha nessuna attinenza con le condizioni della vostra azienda. Mr. Market ha inoltre un’altra peculiarità: se non vi interessa il prezzo proposto oggi, non si offende se lo ignorate e tornerà domani con un nuovo prezzo.


Se siete un vero imprenditore, lasciate che le comunicazioni quotidiane di Mr. Market determinino la vostra idea del valore dell’azienda? Soltanto in due casi: se siete d’accordo con lui o se volete fare una transazione. Dovreste essere più che felici di vendergli la vostra parte quando vi offre un prezzo esageratamente alto, ed ugualmente lieti di comprare la sua parte quando chiede un prezzo estremamente basso. Ma negli altri giorni è sicuramente meglio formarsi la propria opinione basata sull’andamento dei fondamentali dell’azienda.



Un vero investitore dovrebbe avere lo stesso atteggiamento verso le azioni di società quotate, ovvero può avvantaggiarsi dei prezzi giornalieri di mercato o semplicemente ignorarli. Ma non deve esserne schiavo, ad esempio vendendo perché il prezzo è diminuito e si teme che possa scendere ancora. Le fluttuazioni dei prezzi hanno un solo significato per un vero investitore: la possibilità di comprare saggiamente quando i prezzi scendono precipitosamente ma il valore intrinseco non cambia, e di vendere quando i prezzi salgono eccessivamente oltre il valore intrinseco. Per queste ragioni, un mercato azionario attivo è utile in quanto, di tanto in tanto, presenta l’opportunità di comprare buone società a prezzi ragionevoli o addirittura di saldo. Ma questo non implica che tale mercato sia essenziale; un investitore paziente non dovrebbe dare troppa importanza ai prezzi giornalieri di mercato, perché nel lungo periodo il successo del suo investimento sarà determinato dalle condizioni economiche del business sottostante.

In parole semplici, le transazioni di mercato sono esclusivamente una vostra scelta. Più Mr. Market è erratico, meglio è per voi. Mr. Market è lì per servirvi, non per guidarvi; è il suo libretto degli assegni, non la sua saggezza, che dovete usare.


Questa premessa è alla base di una discussione che va avanti da decine di anni, ovvero la differenza tra investimento e speculazione. La speculazione (che, ci tengo a precisare, non è né illegale né immorale) è basata non sulle caratteristiche dell’investimento, ma piuttosto su quello che pensiamo qualcun altro sarà disposto a pagare per esso. Al contrario, un investitore è qualcuno che compra qualcosa che offre una buona rendita e la speranza di un guadagno in conto capitale basata sui fondamentali dell’attività. Un investitore non compra sperando di rivendere a qualcun altro ad un prezzo superiore, ma perché la sua analisi conferma che l’attività è di buona qualità ed il suo valore reale è superiore al prezzo pagato.


“There are always three games going on in the market at any time: a game of chance, a game of skill and a game of strategy. Games of chance are gambling; games of skill are speculating; and games of strategy are investing. The best way to understand this is to look at the definitions. Investors, like Warren Buffett, want to find the underlying value of a company. The time horizon is the same time horizon it takes to work out the company’s strategic plan, usually years and decades. The speculator doesn’t care about the underlying value of the company. He cares about the underlying demand of buyers and sellers in the stock. He is looking at the beauty-contest aspect: will people like the stock and bid it up or not. And the gambler is just a more speculative speculator, making a bet because he’s got a hunch that he knows what’s going on. (Alfred R. Berkeley)”


La parabola di Mr. Market può sembrare datata ai nostri giorni, in cui molti parlano di mercati efficienti, hedging dinamico, strategie quantitative, ETF, market timing, alpha, beta, volatilità… Il loro interesse è comprensibile, perché presentare tecniche complesse ha chiaramente un valore per il proponente del consiglio finanziario. Ma il loro valore per il risparmiatore è una storia diversa. Nel lungo periodo il successo di un piano di investimento non è prodotto da formule arcane, programmi computerizzati o segnali determinati dal movimento giornaliero dei prezzi di mercato. Al contrario, un investitore avrà maggior successo se saprà abbinare un sano giudizio imprenditoriale con l’abilità di isolare le proprie decisioni dalle emozioni che circolano nei mercati.

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