venerdì 5 giugno 2015

Contest: "Blind stock valuation"

Follow-up del post precedente, e più un esperimento che una gara.

Come detto il processo di stock picking è composto da due attività distinte: la valutazione e la selezione di uno specifico investimento. Purtroppo, come succede quando si incontra una persona per la prima volta, la decisione se ci piace o meno è spesso dettata dall’impressione immediata che abbiamo: quel sentimento (di pancia?) che l’azienda X è amata/odiata dagli investitori, gestita bene/male, a bassa/alta crescita, ad elevato potenziale/con nessun futuro, … Quello che facciamo è stabilire sul momento se l’azienda in questione è “buona” o “cattiva”.

Il problema è che questa prima sensazione ha un impatto, voluto o no, sul processo di valutazione: scegliamo selettivamente i dati che confermano la nostra impressione (confirmation bias), identifichiamo trend positivi (negativi) dove non ci sono, facciamo espandere (o contrarre) i multipli, ignoriamo quei valori o ratio che non sono in linea con la nostra convinzione, … Se moltiplichiamo questo per tutti gli investitori, compresi quelli istituzionali, finiamo con l’avere un mercato veramente inefficiente, per lo meno a livello di singole aziende.

È per questo che vorrei provare una “blind stock valuation”, per separare l’attività di valutazione (quantitativa) da quella della selezione (qualitativa). L’idea è di provare a fare una valutazione esclusivamente basata sui numeri, ignorando completamente la “storia” dietro all’azienda, e quindi qualsiasi preconcetto che possiamo avere. Quando le aziende in questione saranno rivelate, potremo verificare - a livello individuale ed aggregato – se questi bias sono effettivamente comuni.

Ecco quindi alcuni selezionati dati sulle aziende: forse troppo pochi per qualcuno, più che sufficienti per altri:

  • 5 note imprese industriali italiane: no finanziari (banche, assicurazioni, immobiliare, …), no utilities, no piccole aziende quotate su AIM
  • Operano in settori differenti e con business model diversi, ma condividono molte caratteristiche (che ovviamente non posso discutere in maggiori dettagli)
  • Tutti i numeri si riferiscono all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2014, ma i valori relativi (margini, crescita, etc…) non cambierebbero di molto se fossero riferiti a uno o due anni prima
  • Per evitare che qualcuno cerchi di “indovinare” di quali aziende si tratta, inficiando quindi lo scopo dell’esperimento, ho ri-basato il fatturato di tutte le aziende a €1 miliardo, e normalizzato di conseguenza tutti gli altri valori
* Il debito netto include anche le passività pensionistiche ed il valore presente dei leasing operativi.
E qui il file in formato Excel: Blind_stock_valuation


Quello che vorrei è la vostra miglior stima del valore intrinseco di ciascuna di queste 5 aziende: non il prezzo massimo che paghereste (ad es.: “io non pagherei più di 12x gli utili per B o più di 2x il book value di E”) o quanto potrebbero valere in operazioni di M&A/ LBO, ma semplicemente il valore - in milioni di euro - che ritenete equo per la loro capitalizzazione di mercato (equity, non enterprise value). Per chi vuole, sarebbe interessante sapere anche su quale di queste aziende andreste long e su quale short. [NB: so che per prendere una decisione ponderata servirebbero più informazioni: corporate governance, capacità del management di allocare il capitale, politica dei dividendi/buyback, crescita organica vs. acquisizioni, prospettive del settore, …. Senza il minimo riferimento nemmeno all’attuale capitalizzazione, la decisione di long/short sarà basata puramente sul vostro giudizio qualitativo o di pancia.]

Ovviamente, la parte più interessante di questo esercizio sono le spiegazioni su come si è arrivati alle valutazioni (le tecniche utilizzate) e sul perché si è scelto quali aziende andare long/short. Per tutti quelli che vogliono partecipare e condividere le loro opinioni con gli altri lettori, potete scrivere i vostri commenti nella sezione qui sotto (o mandarmeli per email se preferite). Quando saranno arrivate sufficienti risposte posterò i risultati aggregati.

7 commenti:

  1. Ciao Matteo,
    trovo interessante fare un'analisi tesa ad escludere il rischio del "bias" da sensazione, quindi non inficiata da nome/notorietà/popolarità o altre sensazioni circa l'azienda. Va benissimo.
    Tuttavia, non comprendo esattamente che tipo di output è richiesto dall'esperimento. Come segnali tu, una indicazione BUY/SELL non è possibile visto che non conosciamo il prezzo; pertanto, mi sembra di capire che l'obiettivo è andare alla ricerca del valore. In assenza di una indicazione circa il settore di appartenenza di queste aziende, la metodologia più "neutra" applicabile è quella patrimoniale (nella versione "semplice" tra l'altro). Ogni considerazione ulteriore per andare alla ricerca del fair market value del business (e quindi goodwill/badwill eventualmente esistente) dipende dalla disponibilità di informazioni circa il settore di appartenenza come minimo, prescindendo, per semplicità e ai puri fini dell'esperimento, da altre considerazioni qualitative inerenti il business.

    Spero di aver compreso correttamente.
    Un saluto

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    1. Ciao Stef, l'output richiesto è il seguente:
      Azienda A: fair value X milioni
      Azienda B: fair value X milioni
      …..

      Come arrivare a questi valori è una “scelta” di tutti coloro che vogliono partecipare: la tecnica usata è quella che preferite (patrimoniale, utili, FCF, multipli, DCF, …) sulla base delle informazioni fornite, ed il settore di appartenenza non è volutamente specificato. Parte dell’esperimento è proprio vedere le metodologie utilizzate da investitori diversi per arrivare al valore intrinseco, ed eventualmente discutere i pro ed i contro di ognuna.

      Il passo successivo – per chi vuole – è indicare su quale azienda si andrebbe long e su quale short: forse non mi sono spiegato bene, ma non ho detto di indicare un BUY/SELL per ciascuna di essa. Molto più semplicemente, quale di queste 5 si preferisce e quale è la meno preferita. È vero, mancano molte informazioni che sarebbero utili se non essenziali in una decisione, ma ci sono comunque sufficienti informazioni QUALITATIVE.

      Lo scopo finale è di aggregare i risultati (se ce ne sono sufficienti) e confrontare queste valutazioni “alla cieca” con le attuali valutazioni di mercato.

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    2. Grazie ma l'idea è ipotizzare che le aziende in questione abbiano la stessa rischiosità e, quindi, applicare tassi di sconto dei flussi (per esempio, in caso di applicazione di una metodologia finanziaria) uguali per le differenti aziende?

      Non ci sono informazioni qualitative, bensì solo quantitative. Quello che intendevo è che mi sfugge come si possa esprimere un valore con una metodologia analitica, ma magari mi perdo qualcosa io.

      Il massimo che si può fare è elaborare dei ratio e fare una analisi comparativa delle diverse società in base a questi ratio e tassi di crescita storici. Questo di per sè, prescindendo da considerazioni sul settore, mi potrebbe consentire di fare un ranking preliminare circa le mie preferenze (dove metterei 1 euro) ma non potrei esprimermi sul fair value di ciascuna di essere. Ci provo.

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    3. Le informazioni "qualitative" ci sono, solo che non sono esplicitate ma bisogna ricavarle dai dati presentati.

      Le informazioni sono poche (e quelle aggiuntive nulle), ma le ho scremate lasciando quelle che ritengo sufficienti per fare una stima del fair value utilizzando approcci differenti. Per il tasso di sconto il punto è: sapendo che si tratta di aziende industriali italiane, che tasso utilizzereste per attualizzare gli utili/FCF futuri?

      L’idea è di seguire la massima di Buffett: “I'd rather be approximately right than precisely wrong”

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  2. Io avrei scelto in ordine le seguenti azioni : (A (ma metterei anche ( F ) poi di seguito sceglierei D , E , B )
    aggiungo che sono un principiante !! Saluti ! E Money a palate per tutti !

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  3. Il mio problema visto che sono super neofita è che il calcolo del Valore intinseco azione mi viene una esagerazione secondo me ! E' pari a 2,5 volte i mezzi propri attuali Parlo di A l'azione che ho scelto !

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    1. ok, grazie.

      Non è un gran problema se viene un P/BV di 2,5x, ci sono tante aziende che trattano a multipli anche superiori e sono perfettamente giustficati.

      Lo scopo dell'investimento è proprio di fare una stima del fair value conoscendo solo alcuni dati, e poi confrontarla con la capitalizzazione reale di mercato. Purtroppo, nonostante le molte visualizzazioni del post, ancora nessuno si è cimentato nella valutazione...

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