mercoledì 28 ottobre 2015

Altre lezioni che continuiamo ad imparare a nostre spese

“Insanity: doing the same thing over and over again and expecting different results. (Albert Einstein)”
  1. Solo perché un mercato/titolo è sceso significativamente, non significa che sia “cheap” né che risalirà: qualcosa “a buon prezzo” può diventare “a prezzo di saldo”, e sono più i titoli che vanno a zero di quelli che volano verso l’infinito. (Vedi banche greche). 
  2. Quando un’azienda comincia ad avere problemi (contabili, etici, utili, …), partite dal presupposto che la situazione è peggiore di quanto sembri. (Molteplici esempi: in primis Enron, ma per restare in Italia anche Saipem e soprattutto in questi giorni Valeant)
  3. I CEO mentono, imbrogliano e truffano. Non fate nessun investimento semplicemente perché “credete” nel management: un CEO truffaldino vi dirà “Fidatevi di me!” senza battere ciglio. Frodi, falsificazioni e presentazioni ingannevoli sono eventi reali e comuni. (Vedi Globo)
  4. Non fate affidamento sul fatto che i bilanci sono certificati da una primaria azienda di revisione: molti investitori sembrano non sapere qual è il ruolo degli auditors. Il loro compito non è scoprire le frodi, ma semplicemente controllare la coerenza dei documenti che ricevono. E soprattutto: gli auditors non lavorano per gli investitori, bensì per il management dell’azienda.
  5. Non fidatevi nemmeno del fatto che un “famoso” investitore abbia una grossa posizione nel titolo e sia noto per la sua due-diligence. Tutti fanno errori, anche quelli più bravi. ValueAct, Sequoia e Pershing Square sono tutti bravissimi gestori, con un track record eccellente ma che hanno perso (per lo meno al momento) molti soldi con Valeant.
  6. Gli utili ed il book value possono diventare negativi molto velocemente: un titolo che sembra statisticamente a buon mercato può diventare improvvisamente statisticamente costoso. (Vedi BlackBerry)
  7. Business scadenti difficilmente diventano buoni (ma nemmeno mediocri): è più probabile che falliscano o che richiedano una ristrutturazione (eufemismo per: la vostra partecipazione viene spazzata via). (Vedi Bankia).
  8. Anche se fate un’analisi dettagliata e trovate qualcosa di sottovalutato, dovete sempre assumere che il mercato - che è l’aggregato di tutte le persone interessate a quel titolo - ne sa più di voi. (Vedi SunEdison e le perdite di quest’anno)
  9. Essere contrarian ed andare contro il trend non è sufficiente: bisogna anche essere nel giusto. (Vedi Brasile)
  10. Alti dividend yield sono spesso il preludio di un taglio: è più probabile che scenda il numeratore (dividendo) piuttosto che salga il denominatore (prezzo). (Vedi Aviva)
Non date mai in outsourcing la vostra analisi e due diligence a terze parti (auditors, banche, sell-side, altri investitori, o – peggio ancora – blog e forum vari). La miglior strategia in questi casi è combattere il confirmation bias cercando sempre un’opinione contraria alla vostra.

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