lunedì 22 dicembre 2014

Le mie previsioni sul petrolio (ed alcune considerazioni sul settore)

Mi dispiace deludere chi è stato attirato dal titolo, ma non ho la minima idea di dove sarà il prezzo del petrolio tra un mese o un anno. C’è però una buona notizia: non lo sanno nemmeno tutti quelli che vi dicono invece cosa succederà esattamente!

In questi giorni si leggono infatti commenti, interviste ed interventi di dozzine di persone che si sono improvvisamente scoperte esperti di petrolio e geopolitica che predicono che presto tornerà a $100/barile oppure resterà a $50 per sempre. Cercando qua e là si possono trovare le previsioni di alcuni analisti che erano effettivamente negativi: uno di questi, molto quotato, è Ed Morse di Citigroup, che aveva espresso le sue opinioni ribassiste nel 2012, 2013 ed all’inizio del 2014. Ma anche lui aveva previsto un obiettivo di “soli” $75. 

giovedì 18 dicembre 2014

Alla ricerca del moat

“The key to investing is not assessing how much an industry is going to affect society, or how much it will grow, but rather determining the competitive advantage of any given company and, above all, the durability of that advantage. The products or services that have wide, sustainable moats around them are the ones that deliver rewards to investors. (Carol Loomis, “Mr. Buffett on the Stock Market,” Fortune, 22 novembre 1999)
Il concetto di economic moat può essere fatto risalire a Warren Buffett, le cui lettere agli azionisti hanno incluso nel corso degli anni vari riferimenti a business che sono come “castelli protetti da fossati invalicabili”. [Letteralmente, il moat è proprio il fossato a protezione delle mura del castello: in termini economici possiamo tradurle come tutte quelle barriere che proteggono dalla concorrenza.]

lunedì 15 dicembre 2014

Se le altre professioni fossero come l’industria degli investimenti…

Se fossimo impazienti in agricoltura come lo siamo negli investimenti. Gianni pianta alcuni semi di pomodoro nel suo giardino. Dopo 4 ore torna a controllare: ancora niente pomodori. Tira fuori i semi e ne pianta altri. Altre quattro ore, ancora niente. Dopo tre giorni è sbalordito che nel suo giardino non ci siano ancora dei bei pomodori maturi. Gianni dichiara che coltivare pomodori è una truffa e si arrabbia con chi gli ha venduto i semi.

venerdì 5 dicembre 2014

Le regole del gioco (II): la parabola di American & Foreign Power Company

“The essence of investment management is the management of risks, not the management of returns (Benjamin Graham)”
Nel post precedente con lo stesso titolo avevo scritto:
“Più interessante è invece il fatto che investire è, tra queste tre attività, quella che si basa sul set più completo di assunzioni implicite […] Implicitamente un investitore assume anche di essere protetto dalla legge e dalle sue istituzioni […] Si tratta di un complesso di regole societarie, civili, legali, internazionali, etc, che devono essere fatte rispettare dalle istituzioni affinché il gioco sia equo per tutti i partecipanti.”

mercoledì 3 dicembre 2014

Come essere un pessimo investitore

Cervello di Homer Simpson: “Usa la psicologia inversa”.
Homer: “Oh no, sembra troppo complicato”.
Cervello: “Ok, non usare la psicologia inversa”.
Homer: “Ok, lo faccio”.
La psicologia inversa è una strategia attraverso la quale si induce una persona a fare o dire qualcosa che in realtà non desidera fare, attraverso un processo psicologico-manipolativo: consiste nell'assunzione di un comportamento opposto a quello desiderato, con l'aspettativa che questo approccio induca il soggetto della persuasione a fare ciò che realmente è desiderato.

lunedì 24 novembre 2014

Stupidaggini che si sentono dire

L’industria degli investimenti ha sempre bisogno di creare una storia riguardo quello che sta succedendo: senza di questa, ci toccherebbe focalizzarci su numeri e fatti!

Leggendo le news economiche/finanziarie ed i report di analisti più o meno famosi ci si accorge come (troppo) frequentemente si tratta di informazioni incomprensibili o prive di senso, se non di pura e semplice spazzatura.

giovedì 20 novembre 2014

Investimenti alternativi (III) – Leucadia National Corp.

Ci sono due modi per trovare un investimento di successo nel lungo periodo. Il primo è identificare un’azienda di qualità (elevati rendimenti del capitale, basso debito, buon management, etc…) con prospettive di lungo termine favorevoli: un po’ come puntare sul cavallo favorito in una gara ritenendolo superiore a tutti gli altri (il primo esempio che mi viene in mente è Coca-Cola ma ce ne sono molti altri). Il secondo è invece trovare le persone giuste con le quali co-investire: in questo caso, più che su un purosangue, si scommette sull’abilità del fantino di spremere il massimo dal proprio destriero.

Leucadia National Corp. (LUK:US) rientra a pieno merito in questa seconda categoria: non si tratta di un vero e proprio investimento alternativo, quanto piuttosto di un’azienda il cui valore intrinseco è generalmente poco correlato con l’andamento dell’economia.

giovedì 6 novembre 2014

Commodities for the long-run?

Il crollo del prezzo del petrolio sotto $80 nonostante le tensioni geopolitiche e la continua discesa del prezzo dell’oro dai picchi del 2011 hanno spostato nuovamente l’attenzione degli investitori sul settore delle commodities.

Le fluttuazioni dei prezzi delle materie prime hanno affascinato gli speculatori per secoli, ma perché gli investitori (che hanno obiettivi diversi) dovrebbero essere interessati? Poiché le materie prime non producono nessun reddito, perché dovrebbero offrire un premio per possederle?


martedì 28 ottobre 2014

Analisi macroeconomica (II): Equity Risk Premium

Il premio per il rischio azionario (equity risk premium - ERP) è “il rendimento aggiuntivo che il mercato azionario offre rispetto ad un investimento privo di rischio”, ovvero il premio che un investitore riceve (o per lo meno vorrebbe ricevere) come compenso per assumersi maggiori rischi. Fin qui tutto facile: nei corsi di finanza di base viene infatti insegnato che “maggior rischio = maggior rendimento (atteso)”.

lunedì 27 ottobre 2014

Analisi macroeconomica

Una delle cose che si nota più spesso nelle analisi di titoli sottovalutati su blog o club di investimento (uno di questi è il Value Investors Club, già citato qui) è che gli analisti sono molto bravi ad approfondire i fondamentali dell’azienda ma quasi mai hanno la stessa comprensione della situazione macroeconomica.

martedì 21 ottobre 2014

Stress test bancari

L’evento principale di questa settimana sarà la divulgazione, attesa da mesi, dei risultati degli stress test condotti dalla Banca Centrale Europea (ECB), che saranno notificati alle banche in due giorni e resi pubblici domenica 26 settembre alle ore 12, anche se ci sono già state le solite anticipazioni e fughe di notizie, ad esempio riguardo MPS. Più precisamente, saranno pubblicati i risultati di ECB’s Comprehensive Assessment assieme alla Asset Quality Review (AQR) ed agli stress test condotti dalla European Banking Authority (EBA).

martedì 14 ottobre 2014

Adidas: un angelo caduto pronto a rialzarsi?

A seguito della rapida diminuzione del prezzo negli ultimi mesi (da oltre €90 ad inizio anno agli attuali €55), Adidas (ADS:GR) sembra essere diventata una delle azioni preferite da molti value investors. 

giovedì 9 ottobre 2014

“Euroglut”

Il neologismo Euroglut (glut significa eccesso, surplus) è stato coniato qualche giorno fa da un analista di Deutsche Bank per riferirsi allo squilibrio creato a livello globale dall’enorme surplus delle partite correnti dei paesi europei. [Il resto del post riporta gli elementi principali di questo report.]

martedì 7 ottobre 2014

Investimenti alternativi (I) - Kennedy Wilson Europe Real Estate


Come già detto alla fine del post precedente, le migliori opportunità distressed sono al momento in Europa, soprattutto i non-performing loans (NPL) bancari. Le stime variano molto, ma si ritiene che le banche europee abbiano ancora circa €3,5 trilioni di attività non-core da dismettere, tra le quali €1 trilione di NPL. 

giovedì 25 settembre 2014

Investimenti alternativi: assets non correlati?

La natura umana ci porta ad essere più a nostro agio quando ci conformiamo con quello che fanno gli altri. Dal punto di vista degli investimenti, cercare di stare “in mezzo al gruppo” può essere poco soddisfacente, nonché alle volte molto costoso. Con i mercati azionari che continuano il loro andamento rialzista, la bassa volatilità di molte asset classes e l’elevata correlazione (“risk-on/risk-off”), gli investitori non hanno molta protezione in caso di un’inversione del trend. Ci sono perciò dei momenti in cui paga essere non convenzionali.

venerdì 19 settembre 2014

Letture per il week-end

The Motley Fool - L’industria degli investimenti è strana, in nessun altro settore:
  1. C’è così tanta ignoranza sui costi
  2. Persone che possono causare enormi danni non hanno bisogno di serie credenziali
  3. I risultati effettivi contano così poco
  4. È così importante per tutti eppure pochi se ne preoccupano
Amazon (già trattata qui) continua a non avere profitti, ma va bene così

Una discussione sempre interessante con Charlie Munger

Time arbitrage e l'errore di focalizzarsi sul breve periodo


Per coloro ai quali piacciono i dividendi, un eccellente post sui potenziali pericoli (anche se si riferisce principalmente ad azioni US strutturate come MLP o REIT)

Perchè è sempre meglio ricercare qualcuno che ha un’idea contraria alla tua (ed ovviamente cercare di capire perchè)

giovedì 18 settembre 2014

Fortuna vs. bravura

Il gestore di un hedge fund raddoppia il capitale dei propri investitori in un anno. Il prezzo di un’azione quadruplica in soli 6 mesi. Questi eventi non sono certo comuni, ma non sono nemmeno rari ed eccezionali, e sollevano da sempre una domanda: è stata bravura o solo fortuna?

martedì 16 settembre 2014

Aggiornamento su CNIM


CNIM Group è una delle aziende incluse nelle “14 idee per il 2014”.

Lo scorso 2 luglio l'azionista di maggioranza di CNIM (Soluni SA) ha acquistato le quote detenute da altri azionisti di minoranza storici della società, ad un prezzo di €105. Avendo superato la soglia del 50%, per legge ha dovuto offrire le stesse condizioni a tutti gli altri azionisti. In aggiunta, assieme all’offerta di acquisto, è stato proposto il pagamento di un dividendo straordinario di €30, che l’assemblea degli azionisti ha approvato lo scorso 8 settembre. Il titolo è andato ex-dividend giovedì 11 settembre, quindi venerdì 12 il prezzo è sceso di tale ammontare (il pagamento del dividendo sarà oggi, 16 settembre). Per questo motivo, anche il prezzo dell'offerta è stato abbassato a €75. CNIM aveva in effetti una enorme liquidità, che probabilmente non è necessaria alla gestione operativa ed era anche una delle principali attrattive dell’investimento.

giovedì 11 settembre 2014

Portafogli concentrati o diversificati?

Una della domande che si sente più spesso è: “Come è possibile che 85% dei fondi comuni non riesca a battere il benchmark?”. In fondo si tratta di operatori professionali, che hanno accesso alle migliori informazioni ed analisi, che hanno studiato nelle migliori business school e che capiscono il funzionamento dei mercati.

martedì 9 settembre 2014

Un aggiornamento su Astaldi

La scorsa estate ho pubblicato un post su Astaldi le cui conclusioni erano: “nonostante i bassi multipli e la valutazione attraente, personalmente non vedo un sufficiente margine di sicurezza in una società con un debito così elevato e così vicina a violare i covenants.” 


giovedì 4 settembre 2014

Qual è il vostro vantaggio competitivo?

Investire è semplice, ma non facile (Warren Buffett)

Questo interessante articolo (“What’s your competitive advantage?”) discute se sia possibile per un investitore individuale battere i “professionisti”.

venerdì 29 agosto 2014

Banca IFIS, ed altre considerazioni sull’analisi delle banche

Banca IFIS (IF:IM) è “l’unico gruppo bancario italiano indipendente specializzato nella filiera del credito commerciale, del credito finanziario di difficile esigibilità e del credito fiscale.

Al prezzo corrente di €15,5 la valutazione è:
   Capitalizzazione:         €830 milioni
   P/CE (ultimi 12 mesi):  9x
   P/CE (5 anni):             17x
   P/BV:                         2,1x
   Dividend yield:           3,7%

giovedì 31 luglio 2014

Il vero rating delle banche è “junk”!

Spoiler: senza il supporto dei governi, i dati empirici dimostrano che le grandi banche globali avrebbero un rating creditizio di tipo speculativo. 



mercoledì 16 luglio 2014

Identificare gli imbrogli

[Un altro post tecnico sulla contabilità dopo quelli sui deficit pensionistici e sul goodwill]

Ad inizio mese ha fatto molto scalpore un report di Gotham City Research sulla società spagnola Let’s Gowex, nel quale affermava senza mezzi termini che i bilanci erano fasulli ed il suo valore pari esattamente a zero (il report, disponibile qui, andrebbe utilizzato in tutte le business school come testo obbligatorio per imparare cosa dovrebbe fare un vero analista; un’altra lettura molto interessante è la ricerca pubblicata nel 2011 da Muddy Waters su Sino-Forest).

venerdì 11 luglio 2014

Rischio aziendale e volatilità dei mercati

Dai giorni della crisi dell’Eurozona nell’autunno 2011, la volatilità dei mercati azionari è stata in continua diminuzione. In questo periodo, gli indici S&P 500 e MSCI Europe hanno guadagnato, rispettivamente, 55% e 35%. Nel 2012, quando per un breve periodo tornarono le paure sulla tenuta dell’euro, l’indice DAX perse il 15% da metà marzo a fine maggio, e la sua volatilità (misurata dall’indice VDAX) salì da 17% a 32%, mentre oggi è diminuita di nuovo fino attorno a 14%.

mercoledì 2 luglio 2014

Performance primo semestre

Anche se sei mesi sono sempre pochi per valutare una strategia azionaria, vediamo come si è comportato fino ad oggi il portafoglio consigliato ad inizio anno (14 idee per il 2014).

martedì 1 luglio 2014

Chartbook Q2

Chartbook Q2 2014

Da inizio anno, commodities come oro e petrolio sono salite di 9% e 2%, rispettivamente; le obbligazioni governative europee del 7% e le azioni mondiali tra 5% e 7%. In altre parole, tutte le asset class si sono apprezzate in valore. Un ampio spettro di attività hanno toccato recentemente i loro nuovi massimi, tra queste i titoli high yield, gli indici DAX ed S&P, le azioni indiane, e così via.

giovedì 19 giugno 2014

Lezioni che ho imparato

Non fidatevi, verificate. Nel campo degli investimenti vale una variante della massima di Ronald Reagan sulle relazioni con la ex-Unione Sovietica (“Trust, but verify"). Non sempre c’è una effettiva connessione tra quello che il management di un’azienda dice e quello che fa. È difficile guadagnare se il management è poco etico o è lautamente ricompensato qualsiasi cosa succeda. Sembra una banalità, ma in quanti libri di analisi o report che promettono di rendervi ricchi avete trovate questo consiglio? Guardate piuttosto al loro passato ed alle loro azioni: chi si è arricchito a spese degli altri azionisti tenderà a farlo di nuovo. Sareste sorpresi da scoprire quanti investitori hanno imparano questa lezione sbattendoci la faccia sopra…

martedì 17 giugno 2014

CNIM Group

CNIM Group (COM:FP) è una delle aziende che ad inizio anno avevo incluso nelle “14 idee per il 2014”.

Si tratta di un altro esempio dei miei investimenti preferiti, quelli che mi piace definire “hidden champions”: aziende solide, con operatività stabile e ben gestite, ma allo stesso tempo ignorate dagli analisti del sell-side perché attive in settori noiosi e poco glamour, e quindi ritenute poco interessanti per i loro clienti. In aggiunta, come è il caso per molte small cap d’oltrealpe, i bilanci e gli altri dati finanziari sono spesso presentati solo in francese, mentre la versione inglese è molto ridotta se non completamente assente, riducendo ulteriormente l’appeal per gli analisti.

giovedì 12 giugno 2014

La legge delle conseguenze non intenzionali

A seguito delle decisioni della BCE della settimana scorsa, alcuni analisti e commentatori hanno fatto notare come i rendimenti dei titoli periferici europei sono oggi in linea con quelli degli US. Al momento di scrivere, il rendimento di un generico bonos decennale è esattamente uguale a quello di un US Treasury (2,65%), mentre il nostro BTP è appena più in alto (2,80%) ed anche il Portogallo non è molto lontano (3,34%). Lo spread dei paesi periferici rispetto a quelli core si è ridotto sensibilmente, e non è irrazionale pensare che tra un paio di anni questo possa tornare ad essere tra 25bp e 50bp, rispetto ai circa 140bp attualmente per l’Italia.

lunedì 9 giugno 2014

Fama & French: Revolution


Con poca pubblicità - almeno per il momento - sembra che i professori Fama & French (F&F) stiano apportando delle modifiche al loro famoso modello a 3 fattori per spiegare i movimenti nei prezzi delle azioni. I 3 fattori originari sono: 1) il mercato stesso attraverso il beta, come nel CAPM; 2) un fattore value, rappresentato dal P/BV; 3) ed un fattore di dimensione, small cap vs. large cap.
Basandosi su nuove ricerche e maggiori dati, hanno oggi aggiunto due nuovi fattori che sembrano essere più importanti, ed anzi aiutano meglio a spiegare i precedenti tre. 

venerdì 6 giugno 2014

Letture per il week-end

Dal team di strategia di Credit Suisse guidato da Michael Mauboussin, un'analisi di dividendi e buybacks: Disbursing Cash to Shareholders - Frequently Asked Questions about Buybacks and Dividends

Alcune cose che gli analisti del sell-side dovrebbero imparare: Confessions of a Former Analyst 

Un interessante blog con un post su cosa significa veramente margine di sicurezza: The Dolan Company and the true meaning of margin of safety    
[cit: il margine di sicurezza NON è la differenza tra il prezzo di mercato e la nostra stima del valore intrinseco]

Un paper molto interessante sugli investimenti di tipo momentum dal tema di AQR Capital Management: Fact, Fiction and Momentum Investing 

Una dei migliori riassunti di quanto discusso al meeting 2014 di Berkshire Hathaway: Beyond Buffett

E per finire,da The Economist, la storia di 294 anni di crisi finanziarie: The slumps that shaper modern finance

martedì 3 giugno 2014

Inflazione? Quale inflazione?


I'm turning Japanese - I think I'm turning Japanese - I really think so” (The Vapors) 

La principale preoccupazione sembra essere al momento il basso livello d’inflazione, quasi al limite della deflazione, che spaventa per la possibilità che si ripeta una situazione come quella giapponese, ovvero due decadi di prezzi in discesa e di crescita pari a zero, oltre ad elevata disoccupazione.

martedì 27 maggio 2014

Mercati emergenti: Cina via Hong Kong (e Singapore)?

Con un approccio contrarian ai mercati emergenti, se pensiamo a quali di questi hanno al momento la peggiore reputazione – a parte Russia ed Ucraina – i primi che vengono in mente sono sicuramente Turchia e Cina. Per quest’ultima, in particolare, il focus rimane sempre sulla velocità di crescita della sua economia.

venerdì 23 maggio 2014

Le regole del gioco

Questa “digressione” mi serve come premessa per meglio introdurre quello che vorrei trattare poi nel prossimo post.

Le discussioni sull’essenza di investimento vs. trading vs. speculazione sono vecchie come il mondo. Questa distinzione di Alfred Berkeley, all’epoca presidente del Nasdaq, riassume molto bene quelle che è anche la mia visione:

"There are always three games going on in the market at any time: a game of chance, a game of skill and a game of strategy. Games of chance are gambling; games of skill are speculating; and games of strategy are investing. The best way to understand this is to look at the definitions. Investors, like Warren Buffett, want to find the underlying value of a company. The time horizon is the same time horizon it takes to work out the company’s strategic plan, usually years and decades. The speculator doesn’t care about the underlying value of the company. He cares about the underlying demand of buyers and sellers in the stock. He is looking at the beauty-contest aspect – will people like the stock and bid it up or not. And the gambler is just a more speculative speculator, making a bet because he’s got a hunch that he knows what’s going on."

mercoledì 21 maggio 2014

Rendimenti dei mercati azionari

In the short run, the market is a voting machine but in the long run it is a weighing machine (Ben Graham)
A differenza di quello che molti sostengono, le borse non sono un casinò ed il rendimento dei mercati azionari non è basato sulla casualità. Al contrario, nel lungo periodo è spiegato in gran parte dalla redditività e dalla crescita dei profitti aziendali.

mercoledì 14 maggio 2014

Quattro cose che l’industria degli investimenti dovrebbe fare per cambiare la propria reputazione

Prendo spunto dalla sessione di Carl Richards, autore di The Behaviour Gap, alla recente conferenza annuale del CFA Institute per discutere alcuni cambiamenti che tutta l’industria degli investimenti (SGR, private bankers, piattaforme di trading, consulenti, promotori, …) dovrebbe fare propri, ma che ovviamente non metterà mai in pratica.

giovedì 8 maggio 2014

Cie. du Bois Sauvage

Continuando nella ricerca di holding interessanti, meglio se sconosciute, dopo Ackermans & Van Haaren mi sono imbattuto in un’altra società belga, Compagnie du Bois Sauvage  (COMB:BB) (ed una terza, Sofina, è anch’essa molto interessante). 

mercoledì 30 aprile 2014

Il book value è importante o no?

Il book value è una metrica molto utilizzata dagli investitori - soprattutto quelli di tipo value - perché rappresenta una specie di benchmark per la valutazione, ma troppo spesso non viene qualificata in maniera precisa. Trovo soprattutto interessante il fatto che il suo utilizzo sia forse la linea di demarcazione tra gli investitori alla Benjamin Graham – tra i quali rientra il Warren Buffett prima maniera - e quelli alla Warren Buffett degli ultimi 30 anni.

mercoledì 23 aprile 2014

C’è sempre qualcosa da fare

“There is a time to buy, a time to sell and a long time to do nothing”
Chi legge questo blog da qualche tempo avrà già capito che questa massima riflette in pieno il mio approccio: invero, continuo a non comprendere tutti quelli che si affannano a cercare di prevedere cosa succederà domani, se la BCE alzerà o abbasserà i tassi o se la correzione dell’indice S&P500 tra marzo ed aprile è stato l’inizio del (tanto atteso?) crollo.

giovedì 10 aprile 2014

How to Think About Market Prices

Everything should be made as simple as possible, but not simpler (Albert Einstein)
La regola aurea nell’industria degli investimenti dovrebbe essere il concetto (piuttosto semplice a dire il vero, eppure c’è ancora chi non lo capisce…) che investire vuol dire comprare qualcosa che vale più di quello che si paga. Questo a sua volta richiede di essere in grado di fare una stima - per quanto approssimativa – del valore intrinseco di un asset.

lunedì 7 aprile 2014

Quando un P/E non è uguale ad un altro P/E

Continua la diatriba sulla sopravalutazione (o meno) dei mercati azionari, già discussa in un precedente post sul significato del CAPE.

Molti investitori famosi sono al momento abbastanza negativi sulle prospettive dei mercati azionari (su tutti, Seth Klarman), ed anche se non si spingono a prevedere un crollo imminente (non è assolutamente nella loro natura fare scelte di market timing), hanno comunque aumentato significativamente la percentuale di liquidità nei loro fondi.

giovedì 3 aprile 2014

Chartbook Q1 2014

Un aggiornamento sull'andamento dei mercati finanziari e di alcune variabili economiche nei primi tre mesi del 2014. 

Chartbook Q1 2014

martedì 25 marzo 2014

Goodwill

Secondo post tecnico, dopo quello precedente sulle passività pensionistiche. Non vorrei rovinare il finale, ma la conclusione è molto semplice: la presenza in bilancio di goodwill è un non-evento.

giovedì 20 marzo 2014

Deficit pensionistici: come considerarli nelle valutazioni

Post tecnico, ma fondamentale per chi chiunque faccia stock picking. Il problema delle pensioni è infatti un tema attuale non solo in Italia ma in tutti i paesi occidentali (e presto lo sarà anche negli emergenti), compresi quelli nei quali i fondi pensione sono stati introdotti e sviluppati decenni fa. Proprio in questi casi, comprendere la natura e la dimensione delle passività pensionistiche è diventato cruciale per chiunque analizzi un’azienda.

mercoledì 12 marzo 2014

Berkshire Hathaway: commenti al bilancio 2013

Con qualche giorno di ritardo - e dopo dozzine di articoli e commenti su blog e forum vari -, ecco anche alcune mie impressioni sui risultati dell’ultimo anno di Berkshire Hathaway (BRK).

lunedì 10 marzo 2014

You’re NOT a value investor if…

Investite utilizzando i grafici dei prezzi storici, soprattutto quando puntano verso l’alto. Se supporti, resistenze, medie mobili e termini simili fanno parte del vostro lessico, non siete investitori value. Il value investing non si preoccupa di dove il prezzo di un’azione o di un mercato è stato nel passato o quale livello abbia appena superato, quanto piuttosto sulla relazione tra prezzo di mercato e valore intrinseco.

mercoledì 5 marzo 2014

Investire nei mercati emergenti: Ashmore Group

In un post precedente ho scritto: 
In perfetto stile contrarian, […] è l’ora di cominciare a guardare in maniera molto selettiva ad una maggiore esposizione agli EM. […] un investitore contrarian dovrebbe sempre essere ben conscio del rischio di essere in anticipo, sia nell’entrare che nell’uscire, ovvero l’esatto opposto degli investitori momentum.

[…] Tornando ai mercati emergenti, vi sono vari modi di accedervi: 1) fondi/ETF con un’esposizione diversificata per settore e/o paese; 2) società domiciliate in EM ma trattate su mercati occidentali (ADRs/GDRs); 3) aziende basate nei mercati sviluppati ma con significative operazioni in quelli emergenti.

venerdì 28 febbraio 2014

Investire nei mercati emergenti – parte II



Dopo averli introdotti in due post precedenti (qui e qui), ancora alcune considerazioni sui mercati emergenti, questa volta di carattere macroeconomico. Il prossimo post sarà invece dedicato ad un’idea di investimento specifica.

martedì 25 febbraio 2014

Processi, non risultati!



Vari studi psicologici hanno ampiamente documentato il fenomeno conosciuto come “outcome bias”, ovvero la tendenza a giudicare un decisione in base al risultato che ne deriva. Ad esempio, se un dottore decide di operare un paziente in gravi condizioni e questo sopravvive, la decisione iniziale è giudicata molto più favorevolmente che se risultasse nella morte del paziente. Ma la correttezza della decisione non può essere una funzione del risultato, poiché il dottore non poteva prevedere l’esito prima dell’operazione.

giovedì 20 febbraio 2014

Per chi volesse approfondire: libri, articoli, etc…




Un post che potrei definire di “servizio”, nel quale ho raccolto per argomenti alcune delle letture più interessanti fatte nel corso degli anni e che spero possano essere utili per chi fosse interessato agli investimenti ed ai mercati finanziari in generale.

venerdì 14 febbraio 2014

Amazon: long-term value or too expensive?



A prima vista, Amazon (AMZN:US) sembrerebbe l’esatto contrario di un investimento value: 
P/E (1 anno): 600x
P/E (5 anni): 280x
P/BV: 17x
EV/FCF: 76x 
Dividend yield: 0%

Tuttavia, i multipli vanno interpretati e capiti, piuttosto che prenderli come numeri assoluti.

lunedì 10 febbraio 2014

Il Tao dei miei investimenti



[Tao: letteralmente la via o il sentiero; spesso tradotto come il principio, è uno dei principali concetti della filosofia cinese. È l'eterna, essenziale e fondamentale forza che scorre attraverso tutta la materia dell'Universo. Per dirla in una parola, il Tao "è".]

lunedì 3 febbraio 2014

Pensieri sparsi del weekend: mercati emergenti e currency hedging



Mercati emergenti 
Qualche giorno fa ho pubblicato un post sui mercati emergenti (Investire nei mercati emergenti e di frontiera). Il timing della pubblicazione non voleva essere assolutamente in relazione con l’andamento di questi mercati nell’ultimo mese, né tantomeno un’idea di market timing in un senso o nell’altro (“Continuate a vendere, il crollo è solo all’inizio!” oppure “I prezzi sono scesi molto, è l’ora di cominciare a comprare!”): si è trattato di una coincidenza, visto che ho cominciato a raccogliere i dati ed analizzare alcuni dei titoli menzionati nel post addirittura la scorsa estate.

mercoledì 29 gennaio 2014

Tamburi Investment Partners - Warrant



Mi è stato fatto notare – giustamente - che nella mia stima del NAV di TIP non ho considerato l’impatto dei warrant in circolazione. Questa critica è assolutamente legittima, in quanto il valore dei mezzi propri (equity) di un’azienda dipende anche dall’esistenza o meno di altre forme di “rivendicazione” su di essi. In molte aziende queste comprendono: 

  • Warrant, che sono quotati sui mercati finanziari
  • Opzioni concesse a management e dipendenti, che non sono quotate/trattate
  • Opzioni implicite nelle obbligazioni convertibili 
  • Contingent value rights (CVR), anch’essi spesso quotati

martedì 28 gennaio 2014

TFF Group



TFF Group (TFF:FP), già conosciuto come Tonnellerie François Frères, è il maggior produttore mondiale di botti in quercia per l’invecchiamento di vini e liquori. Questo tipo di botti è utilizzato solo per vini di fascia medio-alta e rappresenta un mercato di nicchia ben definito: secondo stime della stessa TFF meno del 5% della produzione mondiale di vino è invecchiata in botti. Dal lato dell’offerta il mercato è molto concentrato, con i primi 5 produttori che pesano per il 70% della produzione, e di questi TFF è il leader con una quota di circa il 20%. In termini di fatturato, TFF è diversificata geograficamente, con l’Europa che conta per il 46% (la sola Francia per il 13%), gli US per il 27% ed il resto del mondo (principalmente Sudafrica ed Oceania) per il rimanente 27%.

mercoledì 22 gennaio 2014

Investire nei mercati emergenti e di frontiera



[Premessa: questo post esula dalla discussione se il proprio portafoglio debba avere o meno un’allocazione ai mercati emergenti e/o di frontiera e, se del caso, in quale percentuale e con quali strumenti. Queste considerazioni sono lasciate a ciascun lettore individualmente. Il post tratta piuttosto alcuni modi di accedere a questi investimenti, quasi esclusivamente di tipo azionario perché maggiormente in linea con la mia filosofia di investimento e con l’obiettivo di accumulare nel lungo periodo. Molti degli investimenti potrebbero non essere adatti a tutti, non soltanto in relazione alla propria avversione al rischio, ma anche e soprattutto per la facilità di entrarvi/uscirvi attraverso un broker italiano. Se decidete di procedere con questi investimenti, controllate sempre costi (espliciti ed impliciti), liquidità, tassazione individuale, …]

giovedì 16 gennaio 2014

Tamburi Investment Partners



Tamburi Investment Partners (TIP:IM) è una investment company italiana quotata a Milano. Come da presentazione sul sito, TIP è una “investment –merchant bank focalizzata su medie aziende italiane”, che svolge attività di: 1) investimento in equity di minoranza (società quotate e non quotate in grado di esprimere delle “eccellenze”); 2) advisory in operazioni di finanza straordinaria; 3) secondary private equity. TIP nasce nel 2000 con l’obiettivo di “investire in società in forte sviluppo, desiderose di capitalizzare sulle nuove tecnologie” e dal 2006 è quotata in borsa.

martedì 14 gennaio 2014

Ackermans & Van Haaren



Ackermans & van Haaren (ACKB:BB) è una holding company belga, descritta in Bloomberg come: “[…] an industrial holding company. The Company’s holdings are in the contracting-dredging environmental services, financial services, staffing services, and private equity investing”. La società opera infatti in 5 settori molto distinguibili (tra parentesi il contributo ai profitti netti):

  • Ingegneria ed infrastrutture marine (30%) 
  • Private banking (42%) 
  • Real estate e leisure (2%)
  • Energia e risorse naturali (10%) 
  • Private equity / capitale per lo sviluppo (17%)

lunedì 13 gennaio 2014

Holding & investment companies



Il termine holding company è spesso associato a strutture differenti: per gli scopi di questo post, una holding company (e per estensione investment company) sarà definita come una società che possiede partecipazioni in altre aziende, separate e distinte, quotate o non quotate, ed altri investimenti.

giovedì 9 gennaio 2014

CAPE: mito vs. realtà



Uno degli argomenti più discussi negli ultimi mesi è quello se i mercati azionari siano al momento in una “bolla”, soprattutto quello americano.